Il sequestro dei giorni scorsi del campo di calcetto in Via Matilde Serao per abusivismo è l’ennesimo esempio di come l’interesse di pochi e l’inerzia delle istituzioni possa danneggiare un’intera comunità, soprattutto in periferia, negando nel caso specifico a tanti ragazzi la possibilità di aggregarsi tirando dei calci ad un pallone. Il sequestro di quel campo di calcetto è una sconfitta per tutta la città di Maddaloni, ed ancor di più di chi vive in zone, come Via Matilde Serao, inaridite dalla mancanza di strutture, dall’assenza di ogni tipo di servizio e dalle scellerate politiche per la costruzione delle residenze popolari dei decenni scorsi. Crediamo fortemente che è soprattutto di queste problematiche che un’organizzazione politica debba farsi carico. Crediamo che è da una riqualificazione seria delle periferie che possa iniziare un nuovo percorso per la città di Maddaloni, che la porti ad avere delle strutture e dei servizi all’altezza della grande maggioranza dei grandi comuni. Le criticità riportate non sono di semplice risoluzione, ma un primo passo può certamente essere quello di abbattere le distanze tra chi vive tali difficoltà sulla propria pelle e nella quotidianietà e chi, invece, quelle difficoltà è chiamato a risolverle. Crediamo fortemente in una politica che sia capace di stare al fianco delle fasce più deboli della società, che cerchi un confronto diretto con chi le difficoltà del vivere in periferia le affronta tutti i giorni. Abbiamo sempre sostenuto che la più grande colpa delle ultime amministrazioni comunali e la ragione principale delle loro inadeguatezze fosse da ricercare nella mancanza d’immaginazione. Senza immaginazione e progettualità non può esservi vera e sentita partecipazione, non si smuovono le competenze e si rischia di affrontare il futuro nella solita condizione di eterni e insoddisfatti ritardatari. Abbiamo sempre sostenuto, inoltre, che l’azione amministrativa dovesse essere guidata da un’attenzione particolare e prioritaria nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, delle migliaia di disoccupati e lavoratori precari ogni giorno in protesta a difesa dei diritti delle loro famiglie, delle periferie abbandonate e dei giovani figli di un disagio che non regala facili sbocchi. E’ soprattutto attraverso questa strada che riusciremo a riconnettere la faticosa opera di ricostruzione che attende le nostre istituzioni con un auspicabile scenario di piena e rinata democrazia. Gli ultimi, i più poveri e i più deboli sono stati per troppo tempo, e nel migliore dei casi, ostaggio della politica del piccolo contentino elettorale. La stessa politica che ha permesso a tanti ‘personaggetti’ di abusare della loro posizione a danno dell’intera comunità. Oggi, in questi luoghi e per queste persone, abbiamo il dovere di ridare dignità alla parola Politica.
Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di iniziare a discutere delle nostre proposte con i diretti interessati, nei quartieri, tra una piazza e l’altra, tra le bancarelle del mercato o nelle corti del vicolo più piccolo e più stretto. Sarà un bellissimo momento di confronto e arricchimento e lo faremo dando inevitabilmente la priorità a quanto già detto. Inizieremo a discutere di ‘baratto amministrativo’ o patti di collaborazione, con cui amministrazione e cittadini possono prendere precisi accordi per la cura dei beni comuni. In cambio il Comune offrirà particolari esenzioni ed agevolazioni, fino a farsi carico dei casi di morosità incolpevole. In poche parole, chi non può permettersi la copertura totale o parziale dell’importo della tassa municipale può richiedere un particolare tipo di esenzione in cambio di un servizio utile prestato al proprio quartiere. Parleremo insieme a voi delle infinite potenzialità di una struttura comunale come il centro polivalente giovanile situato nell’ ex macello di Via Napoli. Già abbiamo registrato ampia disponibilità delle istituzioni, ma il futuro di quel luogo è legato a un’opera di programmazione seria e condivisa che esige soprattutto la vostra collaborazione. Così come parleremo anche della possibilità di una trattenuta di scopo per la costruzione di un nuovo asilo nido senza gravare sulle già dissanguate casse comunali. In ultimo, e non per importanza, proveremo e riusciremo a ripuntare i riflettori sulla questione della necessaria bonifica del sito denominato ‘Masseria Monti’. Quell’area è interessata da una forte fase di sviluppo urbanistico e la presenza di una bomba ambientale di tale portata non può che destare preoccupazioni fondate. In più il recupero intelligente di uno spazio del genere riconsegnerebbe alla città un’utilità d’incredibile portata: una cittadella dello sport, al servizio di tutti i comuni limitrofi, che racchiuderebbe tutti gli ulteriori servizi da affiancare a quelli già esistenti in zona. Si tratterebbe di uno sforzo davvero grosso, che richiederebbe il sostegno di un’azione coordinata a tutti i livelli, partendo da quello regionale. La strada è lunga, ma in fatto percorribile. E’ per tutta questa serie di motivi che abbiamo deciso di dare vita ad una campagna di ascolto, che ci vedrà impegnati in vari quartieri della periferia maddalonese, durante la quale chiederemo ai nostri concittadini di raccontarci il modo in cui vivono la città e di quali sono le difficoltà che realmente avvertono. Solo in questo modo potremo dirci davvero coscienti delle soluzioni di cui abbisogna Maddaloni per consentire a tutti un livello di vivibilità almeno sufficiente. Il primo degli appuntamenti che abbiamo in programma è fissato per la mattinata di domenica 26 giugno, quando allestiremo un gazebo nei pressi del calcetto sequestrato in Via Matilde Serao. E’ importante, anche attraverso la scelta di questo luogo simbolico, dare un piccolo segnale di rinascita alla nostra città.