Esce allo scoperto l’esponente del PD rivendicando lo strumento statutario del partito
Quando ormai si pensava che le primarie potessero essere state superate in termini temporali e di opportunità ecco deflagrare la bomba a Marcianise: l’istituto col quale il partito di Renzi è nato viene invocato a gran voce da chi lo ha vissuto sin dalla prima ora e ne rivendica la validità politica. Dario Abbate, una vita nelle più svariate sfaccettature amministrative esce allo scoperto, ne invoca la celebrazione e si propone come protagonista assoluto dell’appuntamento.
Trascorsa inutilmente la data del 6 marzo quando si sono svolte in quasi tutte le città italiane, qualcuno a Marcianise si era illuso che il candidato alla carica di sindaco potesse essere individuato attraverso metodi anomali, ma prima che possa suonare il gong definitivo, c’è chi sostiene ancora che la partecipazione preelettorale possa esprimere un candidato legittimo alla corsa verso il palazzo di città.
“Probabilmente – spiega Dario abbate – la pluralità delle disponibilità è stata tale che si potesse trovare un nome su cui convergere senza andare alla conta, ma è altrettanto chiaro che non è stata trovata una figura in grado di coagulare e di unificare tutte le anime del centrosinistra. A questo punto meglio affidarsi al giudizio della base e andare a proporre un nome che possa rappresentare adeguatamente l’elettorato del centrosinistra”.
Dario Abbate può contare su larga scala dei tesserati cittadini. Il circolo locale ha presentato un documento al segretario provinciale, al segretario cittadino e per conoscenza agli organi sovrastanti. La lunga militanza nel partito ne ha fatto l’uomo giusto su cui puntare per raccogliere l’eredità interrotta dalla parentesi De Angelis.
“Anche nel 2013 – ricorda Abbate – il centrosinistra sarebbe stato lo schieramento vincente se non si fosse spaccato nei due tronconi Fecondo-Foglia ed alla fine fu il terzo incomodo a cantare vittoria. Errore assolutamente da non ripetere in questa circostanza. Ci vuole unità di intenti ed una seria programmazione per riprendere in mano le fila del discorso e presentarsi ai cittadino con la credibilità di cui possiamo andar fieri”.
Dario Abbate ha già parlato col commissario provinciale Mirabelli, il quale lo ha rassicurato che allo stato delle cose non vi è altra alternativa al ricorso alle primarie a meno che qualcuno non voglia assumersi la responsabilità della violazione statutaria. Quasi sicuramente la designazione del candidato avverrà il 10 di aprile, giusto in tempo per dare al nome che scaturirà dalle urne la possibilità di prepararsi adeguatamente alla competizione e – possibilmente – riannodare qualche filo dopo lo strascico dialettico che inevitabilmente la conta potrà comportare.