Marcianise. Caso Guerriero, Mirabelli chiede il passo indietro. I possibili scenari

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Un fulmine a ciel sereno scuote l’alba di Marcianise e dell’amministrazione Velardi. Domani mattina c’è la proclamazione degli eletti, ma ancor prima la composizione del consiglio comunale qualcosa già potrebbe essere differente da ciò che hanno detto le urne. L’arresto di Raffaele Guerriero porta a tanti interrogativi che, ancor di più, la politica locale si deve porre. Fermo restando che l’esponente del PD rimane innocente fino alla sentenza passata in giudicato, Marcianise è sotto choc poiché nessuno tra quelli che lo conoscono riescono a capacitarsi come la giustizia abbia posato le sue attenzioni proprio su di lui. Renziano della prima ora non ha mai dato chance a chicchessia di mettere in dubbio la sua rettitudine, gli amici che ha sempre frequentato sono stati sempre al di sopra di ogni sospetto, mai una chiacchiera, mai una allusione… Ora il consigliere comunale (394 voti riportati) attende i primi verdetti che scaturiranno dalle contestazioni a lui ascritte dagli inquirenti. Nel frattempo il mondo politico è in agitazione. Il commissario provinciale del PD Franco Mirabelli ha già fatto sapere che chiederà le sue dimissioni dal civico consesso. Ove mai il Guerriero non fosse convinto della bontà di questa operazione potrebbe intervenire il prefetto per inibirgli lo scranno a Piazza della Vittoria. Nel frattempo scalpita la prima delle non elette Angela Letizia che di voti ne ha riportati 319. Indubbiamente un bel rebus che andrà avanti tra corsi e controricorsi, tra possibilità o meno dell’applicabilità della legge Severino e quant’altro i cavilli che gli avvocati faranno valere possano essere fruttiferi all’una o all’altra tesi. In poche parole un inizio niente affatto soporifero per Antonello Velardi.

Salvatore Orlando