Matese. Strage di Dacca, il Movimento per la Pace chiede un giorno di lutto a tutti i sindaci del territorio

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Il presidente Agnese Ginoccchio: “Non possiamo restare indifferenti di fonte a simile barbarie. In pericolo la nostra stessa vita”

Caserta. Il lutto che ha colpito tutta l’Italia per la drammatica strage di connazionali in Bangladesh indigna ancor di più chi della pace nel mondo ne fa una ragione di vita. La provincia di caserta è stata scossa in modo particolare perché una delle vittime era figlio del Matese, originario di San Potito Sannitico e trasferito a Piedimonte, prima di scegliere la via dell’oriente per ragioni di lavoro. Come pure è figlia di quel territorio Agnese Ginocchio la ‘pasionaria’ della Pace, presidente dell’omonimo movimento internazionale.

“Condanniamo risolutamente il commando jihadista dell’Isis, – si legge in una sua nota – autore dell’ennesimo atto terroristico che ha colpito Dacca in Bangladesh. Nell’attentato purtroppo sono stati uccisi 9 italiani di cui un nostro conterraneo, Vincenzo D’Allestro. Ci uniamo al dolore che ha colpito le comunità di San Potito Sannitico e Piedimonte Matese ed esprimiamo profonda vicinanza e cordoglio alla famiglia. Invitiamo i Comuni dell’area ad osservare una giornata di lutto per l’accaduto. Davanti all’ Albero della Pace piantato in Alife e dedicato a tutte le vittime delle guerre e del terrore, porteremo in giornata un segno di cordoglio in memoria di Vincenzo D’ Allestro e di tutte le vittime degli attentati, invocando ancora una volta Pace per la nostra Comunità e per il mondo intero. Una morte assurda, non ci sono parole. L’onda del terrore continua inarrestabile e se non la si ferma prima o poi verrà a colpire la nostra quotidianità, la nostra vita. Non possiamo far finta di nulla, non possiamo voltare lo sguardo dall’altra parte e dire che queste cose non ci riguardano. Siamo tutti parte della stessa comunità: il mondo. I segnali dei tempi che ci investono sono allarmanti. La scelta di Pace, quale alternativa agli scontri di civiltà, è urgente e decisiva. Occorre comprendere che la strada intrapresa non porterà da nessuna parte e che bisogna urgentemente cambiare rotta. La vera scelta non è tra nonviolenza e violenza, ma tra nonviolenza e non esistenza. Se non ci ameremo e se non ci rispetteremo come fratelli, moriremo tutti come stolti. No alla violenza, No al terrore. La guerra è follia!”