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In questi giorni il Nucleo Comunale di Protezione Civile di Parete è stato spazzato da una vortice di decisioni e cambiamenti che non trovano una giustificazione concreta, seguiti da un attacco mediatico sui social network alimentato da quelle stesse istituzioni che dovrebbero invece favorire l’operato dei Volontari. Il sindaco Gino Pellegrino ha infatti revocato la nomina di coordinatore del Nucleo al prof. Salvatore D’Alterio, con la sola motivazione “ufficiale” di voler far ruotare le cariche all’interno della macchina municipale e tacciando genericamente i Volontari di non essere in grado di poter intervenire sui roghi che in questo periodo attanagliano le campagne paretane, lambendo anche le abitazioni del paese, salvo poi cancellare questi commenti inopportuni dal web.
Successivamente, senza nemmeno consultare ulteriormente i componenti del nucleo, ha proclamato su Facebook la costituzione di una Nuova Protezione Civile, volendo attingere a giovani “con nuove motivazioni ed energie”, “esclusivamente paretane” per “operare esclusivamente sulle emergenze comunali” con un nuovo regolamento. Di fatto sono stati annientati in un solo colpo 26 anni di sacrifici e lavoro gratuito, 26 anni di passione e dedizione – in cui abbiamo distolto anche tanto tempo e attenzioni ai nostri cari per spirito di servizio – che hanno portato il Nucleo Comunale di Parete ad essere un gruppo riconosciuto e autorevole nel campo del volontariato di Protezione Civile.
A questi attacchi noi Volontari rispondiamo.
La Protezione Civile di Parete ha già un suo regolamento, approvato a suo tempo in sede di consiglio comunale. E’ per questo che il coordinatore, all’atto dell’elezione del nuovo sindaco, ha rimesso il mandato. Ed è stato da lui riconfermato, programmando insieme le future iniziative nell’incontro che il gruppo ha avuto con il sindaco stesso e l’assessore delegato Teresa Erario pochi giorni fa nella nostra sede comunale, in un clima disteso e collaborativo che contrasta con le decisioni arbitrarie e ingiustificate di queste ultime ore, salvo poi essere revocato dopo un mese. La carica di coordinatore non dà nessun appannaggio, ed è una delega che il sindaco, prima autorità di protezione civile comunale, attribuisce a una persona competente e di comprovata esperienza in questo delicato ambito, che non deve essere esperto solo di un determinato settore tecnico – che sia di urgenza o meno – ma avere una visione di insieme per potersi raccordare al meglio con le varie componenti istituzionali nella gestione delle emergenze.
Il coordinatore uscente è DisasterManager con qualifica Emic, ha quindi proprio questo tipo di competenze. Gli attestati di stima che in questi giorni sta ricevendo sono la conferma del buon operato fin qui svolto da tutto il Nucleo in ambito locale, nazionale ed internazionale. Sarebbe insensato per Parete rinunciare a questo bagaglio di esperienza, a meno di avere – subito – una alternativa altrettanto valida e altrettanto totalmente volontaria e disponibile. Non si tratta di attaccamento alle poltrone né di “personalismi” o “avversione ai cambiamenti” ma di mero realismo, per non correre il rischio di paralizzare improvvisamente questo importante servizio per la comunità cittadina. Vuole il sindaco spiegare il vero motivo di questa improvvida decisione che i paretani non conoscono ancora ? E’ stato detto che la Protezione Civile era chiusa da anni. Niente di più falso. L’ultima emergenza importante l’abbiamo fatta per l’alluvione di Benevento pochi mesi fa ed a maggio i volontari hanno partecipato ad un importante corso di aggiornamento sui nuovi regolamenti e sulla sicurezza in ambito del volontariato di protezione civile presso il centro di formazione regionale Formworkdi Macerata Campania. Se il gruppo negli ultimi tempi non è stato in condizioni di operare al meglio questo si deve agli scarsi mezzi economici finora messi a disposizione del Nucleo dal bilancio comunale, che non ci hanno consentito di adeguarci alle normative antinfortunistiche vigenti per espletare tutte le attività inerenti alla protezione civile, ivi comprese quelle antincendio di cui tanto si è parlato anche a sproposito e senza una corretta cognizione di causa.
E’ stato detto ancora che il servizio di Protezione Civile genera “costi che incidono parecchio sul bilancio comunale”. Una seria protezione civile non si organizza senza fornire agli operatori, tutti volontari nell’espletamento del loro servizio e che offrono la loro opera in maniera completamente gratuita, mezzi ed attrezzature adeguate ed efficienti.