Il consigliere de ‘La voce del Popolo’ analizza i motivi della crisi amminstrativa
Portico di Caserta. E’ durata poco meno di due anni l’amminstrazione Massaro, caduta ieri mattina a causa della sfiducia firmata dai quattro consiglieri di minoranza unitamente ai tre che col sindaco già da tempo avevano avuto attriti e conflitti. Ovviamente una vittoria politica per le due liste che nell’aprile del 2014 si erano contrapposte all’ascesa di Massaro al Palazzo di Città, vittoria che traspare vivamente nelle parole di Angelo Iodice, all’epoca candidato sindaco con la formazione di ‘La voce del Popolo’.
“La caduta di Massaro – spiega il medico di Portico – era inevitabile ed è andata gradatamente prendendo forma in quando l’ormai ex sindaco non aveva più la capacità di gestione del suo stesso gruppo e non riusciva più a reggere l’impatto delle promesse elettorali mai mantenute. E non parlo solo di promesse personali fatte ai cittadini, bensì anche agli impegni che aveva assunto come punti programmatici e mai portati a termine. Uno per tutti la ventilata abrogazione delle indennità amministrative mai attuata nei primi due anni della sua gestione comunale”.
Ovviamente l’ostracismo originale di Iodice e dei suoi omologhi della opposizione (Giuseppe Oliviero, Anna Gravina e Antonio D’Albore di Portico anch’io) sarebbe stato nullo se al loro assalto non si fossero aggiunte le firme di Ferdinando Iodice, Carlo Benincasa e Antonio Piccirillo. Il primo, già vice sindaco, andò in contrasto col primo città in occasione della revoca delle otto deleghe da lui detenute; Benincasa e Piccirillo invece hanno manifestato la loro ‘insubordinazione’ in occasione di alcune delibere di giunta e di consiglio in cui hanno espresso voto contrario, praticamente dando scacco alla posizione di Gerardo Massaro. Lunedi si sono maturati i tempi per mettere insieme le sette firme necassarie per spedire Massaro a casa e da oggi Portico di Caserta sarà retta da un Commissario Prefettizio che sarà in carica fino alla primavera del 2017. Infatti il termine ultimo per rientrare nelle prossime consultazioni era il 24 febbraio, per una settimana o poco più la cittadina si vedrà costretta ad una lunga pausa amministrativa ed una campagna elettorale di oltre un anno.
l flop di Massaro – conclude Iodice – è un dato politico molto importante, perché essendo venuto meno l’appoggio di tre attori della maggioranza che nell’aprile del 2014 apportarono un notevole serbatoio di voti alla lista Portico Futura, denota come questa sfiducia verso il primo cittadino parte dalla base dell’elettorato e quindi è del tutto normale che la fallimentare azione amministrativa sia destinata alla conclusione”
Salvatore Orlando