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Un match che vale molto più dei quarti di finale di un torneo seppur prestigioso come quello olimpico. Un sorteggio beffardo mette di fronte Clemente Russo e Evgeny Tishchenko, vale a dire i due pugili che legittimamente aspirano maggiormente alla medaglia d’Oro. Uno dei due invece è costretto ad abbandonare la contesa ai quarti, finendo nel dimenticatoio derivante dalla mancata conquista di una medaglia ai Giochi. L’ago della bilancia pende leggermente dalla parte del russo (geografico), vuoi per una maggiore prestanza fisica, vuoi perché recentemente il suo palmares è più imbottito coi due titoli conquistati agli ultimi mondiali e agli ultimi europei. Ma Clemente vanta dalla sua la finale dei mondiali di Almaty quando conquistò l’oro iridato proprio ai danni dell’avversario di oggi.
Ma per bissare l’impresa ci vuole il miglior Tatanka. Non quello visto contro Chaktami quando per calcolo il pugile di Marcianise ha concesso troppo al tunisino. Russo ha spiegato che ha imparato a centellinare le risorse e sa bene che nel pomeriggio di Rio non c’è spazio per il risparmio. A maggior ragione perché, eliminato Tishchenko, il cammino verso l’oro olimpico sarebbe tutto in discesa. E già questo provoca la pelle d’oca…
ORE 18,35. I DUE PUGILI SALGONO SUL RING. Il metro e novantasei del russo contro il metro e ottanta di Clemente Russo. Tishchenko sembra più preoccupato rispetto a Russo.
PRIMA RIPRESA. Un Clemente Russo del tutto trasformato riuspetto al match precedente tiene a bada il temibile avversario, porta decisamente molti più colpi rispetto all’avversario ma tutti e tre i giudici lo vedono in svantaggio
SECONDA RIPRESA. Ripresa durissima con colpi dall’una e dall’alta parte. A 34″ dal tempo l’incontro è sospeso per un piccolo taglio alla fronte di Clemente. Verdetto confermato con i tre giudici che vedono avanti il russo. Si mette male.
TERZA RIPRESA. Tatanka sa che deve dare tutto per non compromettere il suo cammino. Ci prova con tutto lo spirito che lo anima, ma è troppo difficile entrare nella guardia. Il braccio che si alza è quello in maglia rossa e per Clemente Russo l’avventura finisce qui
Salvatore Orlando
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