[adrotate banner=”17″]
In chiaroscuro la giornata d’esordio dei due unici atleti casertani alle Olimpiadi di Rio. La notizia più clamorosa arriva nel corso della notte italiana. Vincenzo Mangiacapre, dopo aver battuto sul filo di lana il messicano Juan Pablo Romero, è costretto ad alzare bandiera bianca e riprendere la strada di casa. Alla vigilia si temeva per un fastidioso mal di schiena ma ‘Murzett’ ha stretto i denti ed è salito sul ring. Ma gli è risultato fatale un colpo maligno del messicano che gli ha fratturato lo zigomo. Per lui tramontano i sogni e si apre un lungo periodo di stop, forse condito dall’operazione facciale. Una disdetta che tarpa le ali al superwelter marcianisano che ha già fatto sapere però che è ‘piegato ma non spezzato’. Non a caso il prodotto della cucina napoletana a cui è accostato presenta le caratteristiche del suo stile di vita.
Anche Clemente Russo non fornisce una prestazione entusiasmante all’esordio. Anche se è arrivata la vittoria c’è qualcuno che storce il naso al verdetto. Non era il solito Tatanka ma è il diretto interessare a spiegare il perché.
‘L’Olimpiade – ha confidato ad amici che lo hanno raggiunto a Rio – è un torneo molto particolare che va affrontato nel modo dovuto. In altre occasioni ho approcciato ai Giochi in maniera differente e reggere quei ritmi infernali è stato controproducente”.
Clemente ha concesso troppo ad un avversario che forse non si aspettava di poter competere con l’ex campione e vice campione olimpico uscente. Al punto tale da avere qualche rammarico sul risultato. Ma l’azzurro ha preferito centellinare le energie in vista dell’immediato futuro. Il match di domani contro Evgenij Tiscenko è annunciato come una finale anticipata, neanche il russo ha brillato più di tanto nel match d’esordio: evidentemente i due hanno proiettato il loro pensiero alla sfida di domani.
“Voglio tranquillizzare tutti sul mio stato di forma e di concentrazione – dichiara Clemente Russo – sono al top e darò il massimo, domani e nel prosieguo della manifestazione. L’Oro olimpico è l’unica medaglia che mi manca e sono tutto proteso verso la sua conquista. Mi dispiace per Vincenzo, quello che gli è capitato fa parte della nostra vita. Ma sono sicuro che dirà ancora la sua sul palcoscenico pugilistico mondiale. Per quanto riguarda me, ora sono tutto proteso verso questo titolo. Darò tutto per portarlo a Marcianise”.
Salvatore Orlando
[the_ad id=”13219″]