Santa Maria Capua Vetere – Cittadini sul piede di guerra contro l’incuria delle aree verdi. Domenica scorsa, in occasione della festa della mamma, i sammaritani si sono recati al cimitero per fare visita ai propri defunti, ma una vera e propria boscaglia li ha accolti: erba alta ed aree verdi incolte la facevano da padrone.
Il cimitero, tuttavia, non è il solo luogo a subire le conseguenze di un inspiegabile immobilismo: Piazza Anfiteatro, la Villa Comunale, l’Area attrezzata per i camper nel Parco Urbano, dappertutto le condizioni dei prati ricordano una vera e propria giungla con conseguente proliferazione di ratti, serpenti, insetti. Inoltre, solo pochi giorni fa, piazza del Sorriso è stata invasa da un gregge di pecore che, in pieno centro, ha cominciato a mangiare l’erba incolta (per leggere la notizia clicca qui).
Sembrerebbe che la causa di tale situazione sia da attribuire al contratto scaduto con l’uscente ditta di manutenzione del verde, ma i cittadini si chiedono come mai, dall’insediamento del Commissario prefettizio, ancora non sia stata esperita la gara per l’affidamento del verde, e come mai non si adottino provvedimenti urgenti e temporanei nelle more della gara di appalto. Anche le strade versano in condizioni disastrose, gli angoli cittadini si presentano pieni di rifiuti, mentre la facciata del Duomo aspetta ancora di essere ripulita (per maggiori informazioni clicca qui).
I sammaritani, che oltrettutto pagano la Tasi (tassa sui servizi), sono costretti a subire le conseguenze di questo immobilismo, tanto che alcuni di loro hanno deciso di organizzarsi per pulire personalmente la città (per conoscere l’iniziativa promossa dai cittadini clicca qui)
Senza dubbio l’iniziativa è lodevole, tuttavia la domanda nasce spontanea: ma è giusto che i cittadini debbano pagare le tasse e, contemporaneamente, pulire di persona la città?
Rossella Papale
[the_ad id=”9824″]