L’esponente della lista ‘Ora’ smaschera l’ennesima promessa non mantenuta dall’amministrazione Di Muro
L’ormai annosa problematica dell’approvvigionamento idrico del carcere di
S. Maria Capua Vetere torna a scuotere la politica cittadina. Se ne fa latore Salvatore Mastroianni candidato al prossimo consiglio comunale nella lista ‘Ora’ che fa riferimento all’ex presidente del Consiglio Regionale Paolo Romano.
“Mentre l’amministrazione Di Muro-Mattucci-Stellato, nell’ormai lontano 2013, era impegnata a fare proclami e promesse circa l’imminente realizzazione del
collegamento tra il carcere di Santa Maria Capua Vetere e la condotta di S.
Andrea nessuno si è impegnato concretamente affinché quelle promesse
avessero un seguito – afferma Mastroianni – il 31 ottobre 2013 l’allora sindaco Biagio Muro ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria che prevedeva la realizzazione dell’intervento con fondi regionali sulla base di un progetto redatto dall’ufficio Tecnico del Comune di S. Maria Capua Vetere. A margine di quell’incontro Di Muro ha
dichiarato: viene risolto così un problema che si trascinava da decenni e
che negli ultimi anni si era aggravato. La sinergia tra Comune e amministrazione penitenziaria ha portato, in tempi rapidissimi, alla definizione di un accordo grazie al quale sono stati reperiti i fondi necessari per l’esecuzione di lavori.
“Questa, se mai ce ne fosse bisogno, è l’ulteriore plateale conferma dell’inadeguatezza politica di Di Muro, che ricordiamo ha avuto fino all’ultimo momento come alleato fidato il Partito democratico, e dei vertici del Pd che continuano ancora oggi con proclami che nessuna soluzione permettono di intravedere – prosegue Mastroianni – non si può pensare di lasciare questioni così importanti irrisolte per anni credendo di poter andare avanti ancora con annunci e promesse che, visti i presupposti, rischiano seriamente di restare tali. La prossima amministrazione comunale dovrà necessariamente cambiare registro e farsi carico in maniera concreta di tutto ciò che è necessario per assicurare adeguate condizioni di vivibilità ai detenuti. Certamente non si può più rimanere con le mani in mano, come hanno praticamente fatto Di Muro e il Pd”.