S. Nicola la Strada. I tanti quesiti del M5S sull’abo delle Associazioni senza una risposta

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Con delibera di giunta n.73 del 15 luglio 2016 sono stati resi noti i nomi delle associazioni iscritte al relativo Albo che ne avevano fatto richiesta nel mese di novembre scorso. Su un totale di undici associazioni che hanno presentato istanza solo cinque, secondo il regolamento del Consiglio Comunale approvato con delibera n.8 del 29 gennaio 1998, erano in possesso dei requisiti per essere ammesse. Nella medesima delibera non sono però citati i motivi per cui le restanti Associazioni siano state escluse.
Presumiamo che questi siano riconducibili alla mancanza di alcuni requisiti previsti nel regolamento, in particolare la sede e l’attività di rilevanza sociale svolta sul territorio per il periodo antecedente alla presentazione dell’istanza, pari a un anno.
Ci riesce difficile capire quali siano i criteri oggettivi che valutino se l’attività svolta sul territorio sia più o meno rilevante, a quale utenza si rivolge e in che numeri. Inoltre, consultando l’albo, è possibile trovare Associazioni con sede in altre città. Se un’attività è stata svolta di norma è possibile effettuare un controllo incrociato di bilancio per constatare le eventuali spese sostenute, i contributi ricevuti e la presenza di una polizza assicurativa per i volontari, che per legge è obbligatoria. Ma nel regolamento sopracitato non si richiedono alle Associazioni che producono istanza la presentazione dei bilanci, così come i nomi dei soci che ricoprono cariche associative, come avviene invece nella stragrande maggioranza dei Comuni, che in questi anni hanno adeguato i loro regolamenti alle nuove normative sull’associazionismo.
Nell’albo sono inoltre presenti Associazioni iscritte a più settori: non ci è quindi chiaro quale sia l’attività prevalente svolta e prevista nell’oggetto sociale, requisito normalmente richiesto da molti Comuni per l’iscrizione ad un solo settore.
Resta interessante il requisito indispensabile dell’attività svolta sul territorio nell’arco di un anno, in quanto sarebbe corretto richiedere la medesima cosa anche alle Associazioni già iscritte all’Albo. Ma sempre in base al regolamento comunale, paradossalmente, non è prevista revisione: chiunque sia stato ammesso, a partire dal 1998, non è più uscito dall’Albo. È più che plausibile che molte Associazioni iscritte all’Albo non svolgano più da svariati anni la loro attività, quando invece essa è richiesta come condizione necessaria alle Associazioni che presentano l’istanza per la prima volta.
L’Iscrizione all’Albo delle Associazioni è molto importante in quanto è collegata ad aiuti, patrocini, gestioni di immobili comunali, costituendo, inoltre, requisito indispensabile per la partecipazione alla Consulta delle Associazioni che dovrebbe diventare un importante organo consultivo spesso legato alla gestione dei beni comuni e alla partecipazione a tavoli o conferenze dei servizi di utilità sociale. Bisogna, inoltre, tener conto di alcune associazioni che utilizzano un bene comune come sede operativa, al contrario di altre.
Ci poniamo a questo punto alcune domande.
Perché sono state ammesse nuove associazioni senza contestualmente prevedere una revisione dell’albo?
Quali sono le Associazioni che effettivamente operano ancora sul territorio, svolgendo la loro attività?
Perche è presente nell’Albo un’associazione con sede in altro Comune?
Quali sono stati i criteri oggettivi di valutazione di ammissione o di esclusione dall’Albo?
Pensiamo che il problema sorga dal fatto che il primo regolamento si riferisca all’anno 1998, con una modifica nel 2003, ma da quegli anni, fino ad oggi, nessuna ulteriore modifica è stata fatta per adeguarsi a maggiori criteri di trasparenza nell’ammissione e nell’esclusione, né tantomeno per la revisione e l’adeguamento a norme e leggi che riguardano il mondo del volontariato. Ancora più importante è la possibilità di iscrizione all’Albo per associazioni di rilevanza sovra comunale, che svolgono un’importante attività sociale sul territorio. Ci riferiamo, ad esempio, all’esclusione dell’Associazione RAIN, con sede a Caserta, che da diversi anni tutela diritti umani e civili.
Ci avviciniamo alla data di presentazione delle nuove istanze, con tutti i limiti dei regolamenti e requisiti richiesti e, considerando gli oltre sei mesi impiegati per l’ammissione delle Associazioni, ci sembra il caso, prima di pubblicare l’avviso per la presentazione della nuova domanda, di procedere secondo nuovi criteri di ammissione. Ciò può avvenire attraverso un nuovo regolamento o una modifica sostanziale a quello in vigore, in modo da garantire trasparenza, equità, pari opportunità per tutti e anche per scongiurare eventuali preferenze clientelari.
Ci auspichiamo che il nostro invito rivolto all’Amministrazione comunale venga accolto, al fine di utilizzare criteri ormai adottati già da diverso tempo da altri Comuni. Qualora ciò non si verifichi chiederemo chiarezza all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) al fine di valutare la correttezza e i criteri di trasparenza previsti da questi regolamenti. A dispetto della demagogia di cui veniamo continuamente accusati, mettiamo a disposizione le nostre competenze al fine di giungere, nel minor tempo possibile, alla definizione di un regolamento che preveda requisiti di maggiore trasparenza, correttezza ed efficienza.

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