San Prisco. Fervono incontri e trattative alle pendici del Tifata in vista delle sempre più imminenti consultazioni elettorale di giugno che dovrà spedire a palazzo di città il successore di Antonio Sieroo, se volete, del commissario prefettizio che ne ha preso il posto in seguito alla caduta dell’amminstrazione del professore. Allo stato attuale sono cinque i candidati che hanno ufficializzato la loro partecipazione alla fascia tricolore. In qualche caso tabella di marcia ben regolata, in altri ancora coltre di nebbia che avvolge qualche lista. C’è chi ha programmato in netto anticipo la sua corsa, altri che lo hanno fatto con maggiore ponderatezza, ma tutti stanno intensificando le strategie per presentarsi al meglio ai nastri di partenza. Il poliziotto Mimmo Carrillo (Noi Valori) – fresco di pensione e quindi in grado di dedicarsi a tempo pieno al ruolo a cui aspira – ha messo tassello dopo tassello, almeno una decina di candidati, tenendo ancora in bilico qualche nominativo in attesa di ulteriori svilippi. Anche l’avvocato Cinotti con la sua generazione Futura va via via stringendo alleanze e aggregazioni per allinearsi ai nastri di partenza. Come pure potrebbe essere ultimata a breve la lista che fa capo ad Aniello Zaccaria che il meetup locale ha designato come suo leader. Ci va coi piedi di piombo il giovane neolaurendo in giurisprudenza Domenico D’Angelo – ex assessore – designato dal gruppo che fa capo all’ex sindaco Antonio Siero a condurre alla vittoria ‘Siamo San Prisco’. Ed nfine è annunciata la candidatura dell’altro Domenico D’Angelo, pediatra che vuol tentare la rivincita col gruppo LeAli al cui interno sono confluiti anche i rappesentanti della Campana, espressione dell’ex sindaco Franco Abbate. Ma la notizia dell’ultim’ora è l’avvicinamento di quest’ultimo con Mimmo Carrillo teso a valutare la possibilità che le intese possano unificarsi e, ove mai fosse possibile, smussati gli angoli, si possa costituire una forza in grado di sbaragliare il campo.
L’unica certezza, allo stato delle cose, è quella che chiunque andrà ad indossare la fascia tricolore a San Prisco, si troverà con più di una gatta da pelare, dal momento che il periodo di commissariamento ha creato non pochi grattacapi ai cittadini e che il comune, nel recente passato ha rischiato seriamente il dissesto, causa alcuni contenziosi che hanno letteralmente dissanguato le casse.