Sessa Aurunca. Non c’è pace tra gli Ulivi. O meglio tra quello che resta della creatura che Prodi inventò per controbattere l’allora centrodestra. Caserta, S. Maria, Marcanise brancolano nel buio più assoluto, o meglio qualche decisione è stata presa non con l’unanimità che un partito politico dovrebbe esprimere. Non si sottrae all’eccezione Sessa Aurunca che va alle elezioni – almeno stando alle ultime notizie – in condizioni frammentarie. Succede che in onta a quanto auspicava la base, Gennaro Oliviero ha dettato i tempi proponendo la candidatura di un suo fido, Silvio Sasso che non gode dei favori del circolo locale. Il quale ha registrato negli ultimi tempi significative defezioni in ordine alle tessere, segno tangibile che non è approvata la linea del deputato regionale.
Da tempo i dem sessani stavano lavorando alla candidatura e sindaco di Ascanio Rozzera che poteva contare anche sull’appoggio di elementi ‘compatibili’ andando a chiudere la coalizione che avrebbe affrontato adeguatamente il centrodestra. Ma ora le carte sono scompigliate, a tutto favore del sindaco uscente. il Gruppo Città Rinascita, Passione Democratica e Sel sono pronte a boicottare il tavolo del centrosinistra che lunedì pomeriggio avrebbe dovuto sancire al castello Ducale il pretendente alla fascia tricolore. Va da sé che probabilmente si ritroveranno solo Gennaro Oliviero e i sostenitori di Sasso. Gli altri restano a guardare, o meglio si organizzeranno altrove proponendo agli alleati uno tra lo stesso Rozzera e Basilio Vernile, leader di Passione Democratica.
Sulla sponda opposta sembra che i giochi siano chiusi sulle aspirazioni di Luigi Tommasino che ha già fatto sapere ai suoi – Italo Calenzo e Alberto Verrengia in primis – di voler continuare, col secondo mandato, il percorso della sua amministrazione, una delle poche, nelle grandi città, a giungere a scadenza naturale. In stand by le posizioni dell’avvocato Di Matteo e il geometra Zannini pronti a scendere in pista in rappresentanza della importante frazione di Piedimonte Massicano.
Salvatore Orlando