
[the_ad id=”13219″]
Il 19 giugno Silvio Sasso riporta il centrosinistra a governare la città; domani l’altro dovrebbe festeggiare il bimestre di amministrazione, ma l’aria che si respira a Sessa Aurunca è alquanto pesante e in piazza o al bar – piuttosto che nelle case che ‘contano’ – c’è già chi è accenna ad intonare il de profundis per l’esponente del PD. A dire il vero i mal di pancia non sono recenti, in quanto in tempi non sospetti Sasso non raccoglieva tutti i consensi di quelli che poi, nel nome dell’unità, riunirono tutto il centrosinistra sotto una unica bandiera per consentigli la vittoria sul sindaco uscente. Mal di pancia aggravati ai primi passi del neo sindaco in occasione della nomina della giunta. E così, giorno dopo giorno, passo dopo passo si è arrivati ad una clamorosa rottura che ha portato finanche sei componenti della maggioranza a disertare le sedute di consiglio comunale che si stanno succedendo dall’otto luglio in avanti. Chi guarda con occhi di fedeltà fino allo stremo Sasso, ma al contempo con giudizio critico per i suoi comportamenti è senz’altro Basilio Vernile, uomo di punta del PD sessano, consigliere provinciale in carica e leader di Passione Democratica, una delle liste che ha contribuito al successo.
“Decisamente non viviamo un momento politico molto felice – osserva Vernile – ci ritroviamo in un momento di impasse da attribuire a responsabilità un po’ di tutti. Gli amici della coalizione hanno già presentato diversi documenti coi quali annunciano di prendere le distanze dai comportamenti del primo cittadino, per quanto mi riguardo alcuni condivisibile, altri meno ma devo dire che uno di essi lo abbiamo sottoscritto anche noi, vale a dire quello della richiesta di un interpartitico di chiarimento a questo punto inevitabile se non vogliamo intraprendere una stagione di assoluto immobilismo e pertanto deleterio per la città e non rispondente alle intenzioni con le quali ci siamo presentati ai nostri elettori”.
Del mancato feeling tra Sasso e la sua maggioranza ne fa le spese anche la nomina del Presidente del Consiglio. Come per Caserta, Sessa Aurunca si ritrova con lo scranno più alto dell’assise ancora privo di titolare o quanto meno occupato provvisoriamente.
“Di certo anche questo non depone a favore – continua Vernile – ma è inevitabile che non si potrà provvedere senza un minimo di intesa tra le forze che compongono la maggioranza. Vernile presidente? – chiede il consigliere provinciale all’interlocutore di turno – non ho mai chiesto nulla, né tanto meno ho posto condizioni per far parte di un progetto. Io il presidente del consiglio ccomunale a Sessa l’ho già fatto e non ho esitato a dimettermi quando sono venuti a mancare i presupposti politici”.
La settimana prossima sarà cruciale per il prosieguo dell’esperienza Sasso, cosa prevede Vernile a tal proposito?
“Ripeto, a questo punto è indispensabile un incontro propedeutico ai due consigli comunali che andranno ad esaminare i due bilanci. Solo confrontandoci tra tutti si potranno raggiungere i risultati che ciascuno di noi si prefigge. Sempre che siano ancora valide le parole che ci vedono impegnati per il bene della città…”.
C’è chi ha paventato anche l’ipotesi che Sasso stia dialogando con alcuni dell’opposizione per sopperire ad eventuali defezioni tra le file della maggioranza…
“Da politico ormai navigato, ahimé – conclude Vernile – sono abituato a ragionare sui fatti concreti, le chiacchiere lasciano sempre il tempo che trovano.
Salvatore Orlando