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Santa Maria Capua Vetere – Ancor prima che Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere, fissi la data del primo consiglio comunale della città del Foro, dati gli avvenimenti dei giorni scorsi, sembra già esserci materiale a sufficienza per un acceso dibattito in seduta, su questioni inerenti alla vecchia amministrazione comunale. Proprio di ieri la notizia dell’arresto, per estorsione continuata commessa con l’aggravante del metodo mafioso, di due dipendenti della Dhi, ditta appaltatrice del servizio di raccolta pubblica dei rifiuti nel Comune di Santa Maria Capua Vetere. A tal proposito il neoeletto consigliere comunale Rino Capitelli, ha già iniziato a delineare la linea politica che intende seguire, cioè quella della sorveglianza diretta.
“Siamo alle solite: cattiva gestione della amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere – ha dichiarato l’ex candidato sindaco della città del Foro, Rino Capitelli -ho letto dell’arresto dei soprannominati ‘Bellagiò’, i quali avrebbero, dalle indagini dei carabinieri e dalle dichiarazioni della famiglia Di Nardi, ditta appaltatrice del servizio di raccolta pubblica dei rifiuti, estorto somme di denaro per le loro prestazioni da dipendenti della stessa ‘Dhi’. Allora mi domando: ma questa società non è la stessa indagata dalla Dda (direzione distrettuale antimafia) per appalti che hanno coinvolto anche la vecchia amministrazione di Maddaloni, facendo cadere la giunta De Lucia?”
“Da nuovo consigliere, seppur di minoranza, di questa amministrazione comunale e principalmente da singolo cittadino mi chiedo: vogliamo rendere questa città più libera e trasparente nella gestione delle spese pubbliche? – ha continuato Capitelli – a me non piace fare demagogia, ma vorrei sapere chi è che si occupa di controllare il regolare svolgimento delle gare d’appalto, le quali probabilmente sono costruite ad hoc per determinate ditte. Credo che sia arrivato il momento di cominciare a vigilare attentamente ciò che viene speso dal nostro Comune e credo che bisognerà andare a rivedere anche tutte le spese pregresse. Chi ha sbagliato deve pagare, dunque coinvolgo tutti i cittadini a presentare denunce per il risarcimento delle tasse superflue, pagate per servizi non resi o resi a costi molto più elevati. Il sottoscritto, anche singolarmente, come consigliere di opposizione andrà a rivedere tutta la documentazione degli affidamenti delle gare pregresse”.
Sofia Papale
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