Libri da leggere a Febbraio

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Io e Mabel ovvero l’arte della falconeria di Helen Macdonald (Einaudi,  19,50)
Io, prima di cominciare questo libro, un astore non  sapevo bene che tipo di uccello fosse. Le mie reminiscenze in materia di rapaci risalgono a Federigo degli Alberighi e il suo falcone (falcone appunto) o allo sguardo di Michelle Pfeiffer/Isabeau nello struggente Ladyhawke. E comunque mai avrei pensato che un memoir in cui una donna addestra un rapace (astore, nome scientifico: Accipiter gentilis), gli lancia pulcini congelati, ne calibra l’alimentazione perché raggiunga il peso di volo, gli sistema i geti (i lacci di pelle che si infilano nelle cavigliere) potesse essere dirompente.

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Ancòra di Hakam Günday (Marcos y Marcos, 21)
Ancòra è l’unica parola turca che i migranti clandestini conoscono. E Gazâ, il protagonista, che impara da suo padre trafficante a fare il carceriere fin da piccolo, questa cosa la sa bene. «Il nostro lavoro consisteva semplicemente nel portare i clandestini alla latitudine e longitudine giusta. Conducevamo in paradiso chi fuggiva dall’Inferno. A dire il vero, io non credo all’esistenza di nessuno dei due. Ma quelle persone credevano a tutto». [/tie_slide]

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Charlie non fa surf di Giuseppe Catanzaro (elliott,  14,50)
Il venticinquenne Giulio Cernini era pallido quando cantava da bambino dalle suore, intoando cori a Don Bosco. Ed è pallido anche ora, al suo primo giorno di lavoro nello studio legale dell’Avvocato P.