Il Borgo Marinari, all’ombra di Castel dell’ Ovo, è, da sempre, una delle mete preferite dai turisti, quando visitano Napoli. E’ molto apprezzato anche anche dai napoletani.
Varchi il ponte e ti ritrovi dinanzi agli occhi questa maestosa fortezza in mezzo al mare. Ti sembra di tornare nel passato e continuando la passeggiata, il profumo dei ristoranti che popolano il famoso Borgo Marinari, sono una sorta di richiamo, come le sirene per Ulisse.
Anche io sono caduta in questa tentazione ed è così che durante una passeggiata al Borgo, in dolce compagnia mi sono ritrovata, durante una sera d’estate, seduta al tavolo del ristorante “La Scialuppa”.
La Location interna è molto accogliente e calda. L’arredamento stile marinaro antico e con coperti che si dislocano anche in 2 aree esterne: una nella piazzetta del Borgo Marinari e l’altra invece si tratta di un terrazzino panoramico sul mare.
Il proprietario Salvatore Starita, conosciuto da tutti nel Borgo come Sasà, è una persona molto umile, che nel tempo ha mostrato caparbietà e professionalità. Mentre ci racconta la sua storia si commuove: “Nel 1890 nasce il ristorante nel borgo marinari di Napoli, il proprietario aveva tre figli e alla morte del padre vendettero il ristorante. Il borgo marinari di Napoli, dove anticamente attaccavano velieri, mercantili e barche a remi era popolato da cantine e frequentato dai pescatori, dai marinai e dalle persone che lavoravano nel porticciolo. Da sempre le trattorie che lo hanno popolato cucinavano piatti tipici della tradizione napoletana, dai classici piatti a quelli molto rustici”.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946 il nonno di Sasà, che porta il suo stesso nome, Salvatore Starita, non perse l’occasione di rilevare l’attività e riuscì ad ottenere l’autorizzazione per costruire il terrazzino sul mare e la veranda, che oggi è la sala interna.
Quella che era una trattoria inizia ad avere le sembianze di un vero e proprio ristorante con sala interna e terrazzino sul mare.
Inoltre ci racconta: “La gestione familiare è stata la forza dell’attività e mio nonno con moglie e figli si sacrificano per far emergere l’attività, all’interno di uno dei borghi più antichi e caratteristici di Napoli, poi intorno all’anno 1960 si ritirano perché ormai anziani, e la famiglia con gli zii continuarono a portarla avanti fino al 1974, periodo in cui proprio la mia famiglia rileva l’attività.
Nel 1982 mio padre ebbe un ictus e non potendo continuare a lavorare, dovetti, rimboccarmi le maniche e scendere in campo; avevo 15 anni.”
“Ho dovuto lavorare molto per far crescere il ristorante e nel 1994 introduco anche la pizza napoletana tra le varie specialità”, ci racconta. Quando Sasà rileva l’attività la rinomina “Ristorante La Scialuppa” restituendo al ristorante una propria identità.
Attualmente il ristorante La Scialuppa presenta un menù molto vasto a base di prodotti freschi con arrivi giornalieri interamente rivisitato da Sasà conservando tutt’ora tutto il gusto e la sapienza della migliore tradizione del passato.
Ve ne propongo alcuni gustati personalmente da me durante la cena:
La Ricciola alla Sasà (Specialità creata personalmente dal proprietario a cui ha dato il nome)
Trancio di ricciola scottato servito su insalatina di rucola, scaglie di parmigiano, di arancia, noci e pistacchio con sotto una riduzione di aceto balsamico e crema di lime.
Tartare di tonno
Tartare di tonno impreziosita da ottimo caviale rosso e nero
Oggi il ristorante “La Scialuppa” è uno dei ristoranti più apprezzati del Borgo Marinari e frequentato sia per il posto incantevole che per la sua cucina.
Photo Credits Andreina Nacca